Cuori nel pozzo: Belgio 1956. Uomini in cambio di carbone by Roberta Sorgato

Cuori nel pozzo: Belgio 1956. Uomini in cambio di carbone by Roberta Sorgato

autore:Roberta Sorgato [Sorgato, Roberta]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, General, Social Science, Emigration & Immigration
ISBN: 9788831735018
Google: 7n_wDQAAQBAJ
editore: Marsilio Editori spa
pubblicato: 2013-04-24T22:00:00+00:00


Qualcosa di cui preoccuparsi invece c’era.

«Appena puoi passa da Caterina: non sta bene la piccola.»

Non stava bene, infatti, la piccola. Bastò uno sguardo ad Angelina per capirlo.

«Sono due notti che non mi lascia chiudere occhio, tanto strilla!» aveva confidato Gaetano a Nannj, la mattina dopo, mentre raggiungevano Rieu du Coeur. «Caterina l’ha tenuta in braccio e cullata tutta la notte anche per non disturbare gli altri della baracca: il divisorio è un foglio di carta velina! Perfino i respiri si possono contare. Non è servito a niente: ha continuato a urlare come avesse il diavolo in corpo. Io sono crollato un paio d’ore verso mattina, quando già era ora di alzarsi. Non gliela perdono questa a Caterina: le avevo detto che non doveva uscire con la piccola! Veramente neppure lei avrebbe dovuto uscire: fossimo stati al paese non si sarebbe azzardata a fare una cosa simile! Invece non solo è uscita lei ma s’è portata appresso pure Anna. E questi sono i risultati! Lo sapesse mia madre!» Erano giunti in prossimità della cancellata. Stavano arrivando, alla spicciolata, quelli del turno delle sei. C’era giusto il tempo di una sigaretta prima di scendere all’inferno. Tano se ne cacciò una tra le labbra e rimase qualche attimo in silenzio aspirando fumo e veleno. Guardò Nannj con rabbia, quasi fosse la causa di tutti i suoi guai. «Mi ha ingannato, capisci? È uscita con tua moglie a comperare il tessuto per la vestina del battesimo. Angelina le ha promesso che gliela confeziona lei, ora che dall’Italia le è arrivata la macchina da cucire e Caterina era al settimo cielo per la gioia» continuò travolto dalla collera verso le due donne responsabili, a suo avviso, di una gravissima, anche se alquanto oscura, insubordinazione. La nicotina aspirata dovette indurlo a più miti giudizi, almeno nei confronti di Angelina. «Tua moglie comunque non ha colpa: lei voleva solo far felice Caterina che, invece, lo sapeva fin troppo bene che non doveva uscire! Per questo ha approfittato delle due ore che sono stato da Gino per aiutarlo a riparare il tetto, si fa tra compagni, no? Anch’io potrei aver bisogno d’aiuto, se non ci diamo una mano tra noi italiani, chi ce la darà mai? Non ho ragione?»

Avevano appoggiato le biciclette sotto la tettoia e si stavano dirigendo verso l’entrata della guardiola per ritirare la medaglia, prima di scendere ai pozzi.

«Certo che hai ragione! Ma che c’entra questo con il malessere di Anna? Cos’ha detto il dottore? È questa per il momento la cosa più importante, poi mi dirai, se credi, perché sei tanto arrabbiato con Caterina.»

«Non l’ho chiamato il dottore.»

Nannj si fermò: forse non aveva capito bene. Afferrò per le spalle l’amico che lo precedeva di qualche passo, costringendolo a girarsi. Tano non lo guardò negli occhi.

«Sei sempre stato scemo o lo sei diventato così di recente che non ho avuto il tempo di accorgermene? Mi stai dicendo che la piccola son due notti che piange e tu non hai ancora chiamato il medico?»

«Non urlare, ci stanno guardando tutti.



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